
Il trequartista a segno nel derby di Canistro. “Voglio dimenticare la sfortuna del passato e rilanciarmi davvero. Con Cammarata è tutto più facile”
DALLA REDAZIONE –
L’operazione rilancio è iniziata. E il gol di domenica scorsa è solo il primo passo. Stefano Romano, 28 anni, riparte dall’Angolana. Contro il Canistro firma, assieme a Cammarata, la prima prodezza stagionale nel giorno del primo successo in campionato dei nerazzurri. Nel 4-2-3-1 di Cipriani, il trequartista gioca alle spalle del bomber Fabrizio Cammarata, implacabile in queste due giornate di serie D. Un tandem che fa paura e che, per curriculum dei due, tutto pare tranne che l’attacco di un club di quarta serie.
Romano ha scelto Città Sant’Angelo per dimenticare la recente parentesi più nera che verde di Chieti (diversi mesi ai margini del campo) e le occasioni poco fortunate avute nei professionisti, a Val di Sangro e Lanciano. Il fantasista cresciuto nel Pescara e passato per la Primavera della Juventus è diventato un uomo e un calciatore maturo. Che non ha smesso, però, di sognare. I suoi sogni oggi sono tinti di nero e di azzurro, come le maglie della Rc Angolana che lo ha scelto per una stagione da protagonista. «Finora mi sono trovato davvero bene in questo ambiente – dice Romano – C’è un allenatore preparato, ambizioso, che sa quello che vuole. La squadra è molto giovane, basti pensare che c’erano tre ‘92 in campo a Canistro».
Da giovane talento in rampa di lancio a giocatore d’esperienza chiamato a fare da chioccia per i tanti under imposti dal regolamento in serie D. «E’ la prima volta che mi capita di avere questo ruolo in una squadra. Mi è stato chiesto da tutti: bisogna dare una mano ai giovani, provenienti dal vivaio locale o da quello del Pescara, e farli crescere. Questa società ci tiene molto alla loro valorizzazione. Il presidente Bankowski e il tecnico Cipriani hanno insistito molto su questo prima di convincermi a firmare».
A 28 anni, però, Romano non è certo un “vecchietto”. «Infatti io voglio giocare con continuità, cancellare sfortuna e infortuni e le esperienze negative del passato. Fisicamente sto bene, ma sono indietro con la preparazione di un mese, rispetto ai miei compagni. In queste prime due giornate ho giocato un’ora ed è la cosa migliore per arrivare presto alla forma migliore».
Fare coppia con Cammarata rende le cose più semplici, poi. «Fabrizio è un lusso per questo campionato. Sta benissimo e ogni volta che tocca palla fa gol. Se continua così, sarà tutto più facile per noi. S’è calato alla grande nella nuova realtà: non è facile scendere nei dilettanti per chi ha una carriera alle spalle come la sua, con tanta serie A e B e con gol segnati negli stadi più importanti d’Italia. Lui invece vuole dimostrare di essere più forte degli altri in campo e non sugli almanacchi. E si vede».
Teramo, Samb, Rimini. Lotta al vertice chiusa prima ancora di partire o sarà un torneo pieno di sorprese? «Ci sono squadre partite per vincere, però le sorprese ci saranno, come sempre. Qualcuno ha speso tantissimo per tornare nei professinisti ed è logico che se la giocherà fino alla fine. Ma il campo potrà riservare qualche imprevisto. Al Campobasso negli ultimi anni è successo di partire ogni estate in prima fila e di ritrovarsi a dicembre fuori dal giro. Alla fine è andato in Lega Pro con un ripescaggio… Alle grandi dico di stare attente: è un torneo molto rischioso».
La serie D, inizio di una nuova carriera? «Ho deciso di fare un passo indietro, rinunciando anche ad alcune opportunità nei Pro, per rilanciarmi davvero. Ma devo dimostrare sul campo di valere altre categorie, non a parole. Se ci riuscirò, spero di riavere una chance nei professionisti».
Orlando D’Angelo
ABRUZZO CALCIO DILETTANTI
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